Non devo fare errori.
O mangio bene o mangio male.
Se mangio bene devo mangiare bene sempre.
Go big or go home.
Ci hai pensato qualche volta, vero?
Qua sotto ti do ben 5 modi per gestire i tuoi “errori” nel modo più sereno possibile 🙂
Uno degli scogli più grandi di quando si inizia un’alimentazione sana è familiarizzare con le eccezioni (che chiamiamo “errori“).
Siamo spesso portati a seguire la logica del “fa bene – fa male”, senza lasciare all’equilibrio lo spazio che merita.
Non vale la regola del “Go big or go home”.
La relazione con il cibo deve poter essere pacifica.
Vuoi mettere la differenza tra guardare una fetta di torta e torturarti perché “è sbagliato mangiarla”, e il valutare serenamente che questa volta non ne ho voglia, ma magari la prossima sì?
In questo concetto sta tutto il nostro approccio al cibo.
5 strategie per gestire le “trasgressioni”
Già il concetto di trasgressione in questo contesto è brutto: dà l’idea di qualcosa che non va fatto, che fa male e che è meglio se non si rende pubblico.
Sfatiamo questo mito: una fetta di torta una volta ogni tanto non fa male.
Ripeto: non fa male.
Quello che non va bene è l’abuso e oggi è praticamente quotidiano, soprattutto se hai problemi a dire di no ai dolci.
Eccoti qualche spunto per non cadere nel pericoloso tranello del bianco/nero.
1. Accetta le sfumature
Se per una vita ci hanno inculcato la semplicità del giusto/sbagliato, farsi amiche le sfumature scatena due sentimenti opposti: da un lato ci fa sentire liberi, dall’altro ci terrorizza. Ovvio che è più facile seguire alla lettera una lista del “questo sì – questo no”, perché così la responsabilità la lasciamo nelle mani della lista.
Il grigio è un bellissimo colore: prima imparereai ad apprezzarlo, prima ti sentirai libero di scegliere con serenità.
2. “Tanto non ce la farò mai”
Chi ha detto che per essere sani si debba essere perfetti? Nessuno.
Il perfezionismo, spesso, ci condiziona al punto da diventare un fantastico alibi per non impegnarci concretamente.
Se pensi che mangiare bene voglia dire privarsi di tutto e stare sempre a mettere in ammollo qualcosa e organizzarsi con giorni d’anticipo, sarà quasi automatico anche il “non ce la farò mai“, e quindi il “allora tanto vale, non inizio nemmeno“. A nessuno piace sentire l’ombra del fallimento ancora prima di provare.
Eppure, pensando un bel “ma tanto non riuscirò mai”, abbiamo un’ottima scusa per non provarci nemmeno.
Non è questo che vuoi, no?
3. Non concentrarti troppo
Sembra un controsenso, vero? Prima ti dico di mangiare sano, poi ti dico di non ossessionarti. Insomma, cosa devi fare?
Prova a non caricare ogni singolo pasto di troppo signficato. Concentrati sul quadro generale e non sui dettagli. Un pasto è un dettaglio. L’obiettivo è il quadro generale.
Se sbagli un pasto non succede niente, se ne sbagli dieci di fila può essere un problema 🙂
4. Apprezza il meno peggio
E va bene, ormai sai che non va bene mangiare tre Fiesta al giorno.
Ma i fichi secchi?
Il fatto che ti si dica che “fanno male” è per una questione di consapevolezza: serve per farti pensare che non va bene pasteggiare a fichi secchi.
I poveretti alzano la glicemia molto più di altre cose. Okay, vorrà dire che ne mangerai uno o due nel muesli del mattino e non farai merenda con una confezione intera.
Anche se ti dico che entrambi non sono l’ideale, tra una Fiesta e due fichi secchi sono meglio i fichi secchi. Rasserenati: invece di optare sempre per la perfezione, a volte puoi scegliere il meno peggio.
5. Fai il tuo percorso
Il cambiamento definitivo non si fa dall’oggi al domani. Cambiare alimentazione è una questione di scelte che si fanno ogni giorno, con decisione ma anche con indulgenza.
Quando imparavi a scrivere non hai mai sbagliato? Quando imparavi ad andare in bicicletta non sei mai caduto? Questi “sbagli” ti hanno forse impedito di imparare a scrivere perfettamente o di arrivare oggi a fare scampagnate in bicicletta? Non credo. Allora perché nel caso dell’alimentazione dovrebbe essere diverso?
Gli errori (che parola eccessiva!) esistono: è meglio prenderne atto e farsene una ragione invece di pensare che devi diventare infallibile a tutti i costi, perché nessuno ti sta chiedendo di essere perfetto 🙂
Conclusioni
A costo di annoiare, mi ripeto: la perfezione nel mangiare non deve esistere. Si scontrerebbe con la vita quotidiana e dato che, per sua natura, il cibo è quotidiano, la via migliore verso un’alimentazione sana è quella dell’equilibrio.
Non scontrarti con le trasgressioni! Falle diventare una parte del tuo percorso.
Da oggi prenderai un po’ più serenamente i tuoi “errori”? 🙂