
Ho passato buona parte della mia vita ad aprire l’armadietto delle medicine e a prendere un antispastico; lo facevo in automatico, come lavarmi i denti o pettinarmi.
Ho ancora ben presente la scatoletta rosa pastello con dentro i blister di perle gelatinose color ambra, che a vederle sembravano pure carine.
Quel rosa era confortante; sembrava che dicesse “non preoccuparti, ci penso io alla tua colite”. E invece non tanto. Parliamoci chiaro: perle o non perle, io non stavo bene.
Anche nei momenti in cui non era così forte, avevo un sottofondo di fastidio che non mi abbandonava mai.
Certo, non era qualcosa che mi bloccasse a letto, quindi mi sembrava normale fare la vita che avrei fatto se mi fossi sentita in forma, ma non ce la facevo, non come gli altri.
Avevo sempre delle fitte, sempre mal di pancia, sempre una sensazione di malessere. Mi guardavo intorno e mi sentivo l’unica al mondo ad avere quel fastidio che non era proprio malemale ma che, comunque, condizionava le mie scelte.
Oltretutto mi dicevo che ero anche fortunata, perché c’è gente che con la colite fa spesso corse in bagno! Almeno questo a me non succedeva: avevo male, avevo la pancia gonfia e dolorante, avevo fitte in punti precisi, ma le corse in bagno, evviva!, no.
E così il mio curriculum era composto da:
[list style=”style2″] [li]Confezioni di carbone vegetale[/li] [li]Fiale di fermenti lattici di ogni tipo[/li] [li]Litri di infuso di finocchio[/li] [li]Litri di infuso di cumino[/li] [li]Litri di infuso di finocchio e cumino[/li] [li]Compresse di magnesio (non si sa mai)[/li] [li]Borsa dell’acqua calda[/li] [/list]Pareva che avessi il colon un po’ più lungo del normale e quindi la colite. Capisci bene che non pensavo di poterci fare molto, se l’origine del problema era questa. ⠀
Cosa potevo fare contro la mia stessa natura? Niente.
E invece no. Invece nel giro di pochissimo tempo è sparita.
Indice
Quello che non sapevo
Avevo poco più di vent’anni, non sapevo niente di cibo e non sapevo che avrebbe potuto cambiarmi la vita.
Non sapevo di essere il risultato delle cose che mangio ogni giorno e non sapevo che cambiando delle piccole cose io sarei stata diversa, la mia pancia sarebbe stata diversa e la mia vita sarebbe stata diversa. Anche se avevo il colon più lungo del normale.
Come tanti, pensavo che:
[list style=”style2″] [li]Se avevo mal di pancia era un problema solo della pancia[/li] [li]Se avevo mal di pancia dovevo curare solo la pancia[/li] [li]Se avevo solo mal di pancia, tutto il resto di me funzionava benone[/li] [/list]Non potevo essere più lontana dalla realtà.
Se hai male da qualche parte, è perché qualcosa dentro di te è andato fuori equilibrio: se hai mal di testa può essere il Fegato, se non riesci a perdere peso può essere il Pancreas, se sei sempre stanca possono essere i Reni.
Curare il sintomo ti fa stare meglio, ma non toglie il problema
Per me, stare male e non sentirmi bene era lo status quo. La mia vita era quella, mai avrei pensato che potesse essere diversa.
Abbiamo la tendenza ad abituarci al malessere perché quello è lo stato che conosciamo. Per anni ho avuto la colite e mi sono abituata a vivere e convivere con quello pensando che ero fatta così. Avere la colite era come avere gli occhi azzurri: faceva parte di me.
Dobbiamo svegliarci: non siamo fatti per vivere male! Il nostro corpo è pensato per farci vivere al top. Se ci manda dei segnali per farci capire che non ci stiamo prendendo abbastanza cura di noi, è nostro dovere coglierli e interpretarli nel modo giusto per poi muoverci di conseguenza.
Cosa ho fatto
In quel periodo uno dei miei passatempi preferiti era scambiare libri su anobii e, tra uno scambio e l’altro, ho accettato di ricevere un libro sulla macrobiotica ed è scoppiato l’amore (per la macrobiotica, non per il tizio del libro).
Leggevo e mi rendevo conto che quello che per me era “ma io mangio già bene!” doveva essere sottoposto a una serie di cambiamenti e nuove abitudini.
Non l’ho fatto pensando che fosse un modo per dare nuova vita alla mia pancia, non ci pensavo nemmeno, non era un collegamento che avevo fatto.
Eppure dopo pochissimo tempo la mia colite è sparita. Completamente e (ad oggi) definitivamente. ⠀
Non me ne sono accorta subito, perché è pazzesco ma quando stai bene non te ne accorgi mai subito, ci vuole un po’ di tempo.
Ma, dopo qualche settimana, ricordo di aver pensato: “ah già, ma la colite?”⠀
Il mio colon è ancora più lungo del previsto, ma la colite non ce l’ho più.

Cosa puoi fare tu
Se hai mai sofferto di colite sai bene che anche se non ti inchioda a letto è un problema bello grande: dopo un po’ perdi la voglia di fare cose, diventi insofferente, quello che hai voglia di fare è startene rannicchiata sul letto. ⠀
La vita sociale accusa qualche colpo, le energie vengono spese chissà dove, non sai cosa mangiare perché tutto ti fa male.⠀
La prima cosa da fare, ma proprio la primissima, è cambiare prospettiva. Come si fa? Riflettendo su alcuni punti:
[list style=”style2″] [li]Non ti abituare![/li] [li]Non accettare di stare male e non accontentarti.[/li] [li]Non pensare che sei così e che quindi sarai sempre così. Il corpo cambia.[/li] [li]Non credere che se hai la colite dipende solo dalla pancia.[/li] [li]Non far passare più di 10 giorni di malessere acuto (ecco perché).[/li] [li]Accogli il concetto che tutto cambia e che hai pieno potere su questo cambiamento.[/li] [/list]La seconda cosa da fare è prendere in considerazione di cambiare le tue abitudini alimentari.
