
Il mio è un lavoro un po’ strano. Già non è comune la materia, in più anche il modo in cui si svolgono i colloqui non è dei più classici.
Quando dico che mi occupo di alimentazione, ci sono persone che mi chiedono se durante la consulenza dovranno spogliarsi, pesarsi, portarsi gli esiti degli ultimi esami.
Io chiarisco sempre in modo molto scrupoloso che non sono un medico, non sono una nutrizionista, non posso (e non voglio) fare diagnosi, dare diete con i grammi o consigliare farmaci o rimedi.
Faccio però un sacco di domande, alcune ovvie, altre più curiose.
Ti anticipo qualcosa, così quando lavoreremo insieme saprai già cosa ti attende.
Indice
Perché faccio domande
In questo periodo sto lavorando solo online.
Nella Medicina Cinese e nella macrobiotica ci sono molti modi per capire dove sta lo squilibrio (cioè, cosa c’è che non va). C’è l’analisi del volto, c’è l’analisi della pulsazione, c’è il sentire l’odore… insomma, ci sono cose che si possono fare quasi solo dal vivo.
La pratica più comoda, che uso quando lavoro online, è quella del chiedere.
Per ovvi motivi non mi è possibile annusare né toccare le persone, perciò non mi resta che guardarti in faccia (ecco perché sì alla videochiamata e no alla telefonata) e farti un sacco di domande.
Ecco alcune delle cose che mi serve sapere per aiutarti al meglio.
La data di nascita
La prima cosa che ti chiedo è quando sei nata. Non per farti l’oroscopo del giorno, ma perché nel momento in cui sei nata l’universo ha lasciato un’impronta su di te.
Per il principio secondo cui una parte riflette il tutto, le caratteristiche dell’universo si trasferiscono alla tua persona.
Ecco che per me è utile capire se uno squilibrio è più o meno grave in base all’ordine dei 5 elementi.
Se il disturbo coinvolge i tuoi organi sensibili, è meno peggio che se coinvolge organi a loro collegati.
Come dormi
Esistono 4 tipi di insonnia, ognuno legato a un diverso organo. Quando lavoriamo insieme ti chiedo come dormi, se ti addormenti subito, se ti svegli, se hai il sonno agitato.
A te può sembrare una domanda fuori contesto, ma per me è importante sapere tutto sul tuo sonno.
Se hai mani e piedi freddi
Al contrario di quanto sembra, avere le estremità fredde non è così comune. Certo, se fuori fa freddo è normale che il tuo corpo si raffreddi alle estremità, ma ci sono casi in cui si hanno i piedi freddi anche in pieno agosto.
Mani e piedi freddi sono un chiaro segno di squilibrio in un organo specifico, e per me è importante saperlo per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle.
La tua giornata tipo
Cioè cosa mangi a colazione, pranzo e cena e se fai degli spuntini o se hai voglia di dolce/salato.
Questa domanda sembra la più ovvia e semplice, ma il problema sta nella risposta: viene istintivo raccontare un mix tra la giornata tipo ideale e la giornata tipo reale, fa bene al cuore sapere di essere irreprensibili, ma non è quello che mi serve.
Dobbiamo scavare a fondo e capire cosa non quadra: non è detto che siano cose macroscopiche, spesso sono, magari, i condimenti.
…e con la toilette, come va?
Sapere come sta funzionando il tuo intestino, ma in generale tutto il tuo tratto digerente, è fondamentale.
Il tuo corpo è fisicamente formato da quello che mangi: se hai la pancia gonfia, se non digerisci, se ti viene sonno appena finisci un pasto per me è utile perché anche da questo posso capire meglio qual è l’organo su cui è meglio concentrarsi.
Le tue emozioni
A volte è difficile individuare esattamente quello che ci passa per la testa. Durante la nostra chiacchierata ti chiedo di riflettere sull’emozione dominante (7 su 10 rispondono l’ansia) perché, come sai, ogni organo gestisce un pezzo della tua parte emotiva.
Anche gli organi più piccoli e apparentemente insignificanti possono essere di grande importanza (mai sottovalutare la Cistifellea, ad esempio) e non dobbiamo trascurare nessun dettaglio.
Conclusioni
Insomma, capire dove sta il tuo squilibrio non è semplicissimo: ci sono tanti fattori che devono essere presi in considerazione. Quando lavoro faccio un sacco di domande, non per farmi i fatti tuoi ma per inquadrare il problema sotto tutti i punti di vista. Una volta chiarito dov’è il nodo centrale, possiamo iniziare ad occuparcene.
