Se dovessi fare la classifica delle domande che mi sento fare più spesso, questa sarebbe sul podio.
Quando parlo di cibo e di salute, e dico che mangio così per stare bene e non per fare la modella (e lo dico con entusiasmo e convinzione), è quasi automatico che scatti il “ma quindi non ti ammali mai?“.
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Se mangi bene non ti ammali
L’idea è questa. L’idea di chi non ha ben chiaro il concetto di “olistico”. Viene preso come uno scambio: io mangio bene, tu (Dio, Universo, Natura, Destino, …) non mi fai ammalare.
Premetto che io non ho una storia da raccontare. Non sono una miracolata che grazie al riso integrale si è salvata. Sono una dei tanti che non stava troppo male, ma nemmeno troppo bene.
Ho avuto coliti, gastriti, leggere emicranie, forti emicranie, dolori mestruali, sinusiti, raffreddori, febbriciattole, dolorini e tutta una gamma di fastidi più o meno forti ma non invalidanti (mi manca all’appello la cistite, per esempio).
Quindi come tutti, non mi sento originale in questo.
Mi sono sentita originale quando la frequenza era arrivata a un livello un po’ vergognoso e ogni due settimane c’era un fastidio nuovo. Comunque, aficionados come colite e gastrite nessuno mai.
Poi ho iniziato a mangiare bene
Non l’ho fatto collegando le due cose. Ho iniziato con un libro che mi aveva incuriosita in un modo strano: sai come quando qualcosa ti si piazza sul cammino e qualcos’altro ti impedisce di ignorarlo? È andata così.
La situazione si è ribaltata in un attimo. Nel giro di pochi giorni non avevo più niente, e non ho più avuto niente per un sacco di tempo.
Dopo due o tre anni qualche raffreddore mi è tornato, e ci sono rimasta malissimo. Ho avuto un crollo di fede. Non mi ero mai posta il problema che avrei potuto prendermi comunque un’influenza.
Avevo equivocato. Pensavo di essere Highlander e qualcosa era andato storto.
Naturalmente al primo naso che colava si sono sprecati i “vedi che ti sei indebolita? Certo che se non mangi carne!”, e nessuno ha fatto mente locale confrontando i due raffreddori al mese con i due all’anno.
Poi, ho capito
Non ero perfetta. Vivo in un mondo imperfetto, perché devo essere perfetta proprio io?
Quello che sottolineo sempre, è che il corpo ha, sì, dei tempi, ma anche la mente. Pur essendo una di quelle furbone che andava in ufficio con la febbre a 38, ogni tanto ero costretta a stare a casa, magari per l’influenza, o perché avevo dei crampi allo stomaco che mi inchiodavano al letto.
Quando ho smesso di ammalarmi ad ogni alito di vento, il mio corpo si è ringalluzzito, ma la mia mente credo abbia accusato il colpo. Stare a casa era un modo – seppur forzato – per riposarmi. Noi ragazze con il vezzo dello stakanovismo ogni tanto ne abbiamo bisogno: se la mente non ci arriva, provvede il corpo.
Nel mio caso il corpo, bello bello, andava avanti che era un piacere, e la mia mente ci rimaneva un po’ male.
Ho avuto la prova di questo sospetto quando ho perso una persona a me molto cara. Sono stata talmente male che pochi giorni dopo mi è venuta la febbre a 39.5.
A me! Miss febbriciattola trentasetteemezzo!
Mi ammalo, ma meglio di prima
Quindi, per rispondere alla domanda: sì, capita anche a me di non stare bene. Mi può capitare un episodio sporadico, o mi capita un periodo di malessere poco definito.
Dove sta la differenza rispetto a prima?
Intanto la frequenza: son passata da due volte al mese a una o due volte all’anno. Scusate se è poco.
Poi la tipologia: non ho più l’allergia, per esempio. Non ho mai più avuto la cara vecchia gastrite. Mai più emicrania, al massimo un leggero mal di testa.
Ancora, la durata: non prendo quasi mai medicine (mi capiterà una volta ogni 3 anni), mi riprendo molto più in fretta e non ho strascichi. La durata media di un mio ex-raffreddore era di 5 giorni di raffreddore effettivo più 10 di debolezza, trascinamento per casa, intontimento, fastidio e lamentele. Ora in 3-4 giorni me la cavo. E sì, mi lamento comunque.
Infine, l’approccio: ormai so che se sto male è perché o ho esagerato con gli eccessi, oppure ho qualcosa che mi turba e che mi stressa e si rende necessario un po’ di riposo.
Ne vale la pena?
Sì! Mille volte sì.
A parte per un discorso pratico di salute, ché fa piacere a tutti stare bene.
Ma poi anche solo per vedere come cambia e reagisce il corpo, con che prontezza risponde agli stimoli, con quale facilità ringrazia per lo sforzo fatto (che non è nemmeno così impegnativo!).
Per te come funziona? Anche tu ti ammali spesso?