
Ci sono dei momenti in cui la mente fa una specie di corto circuito. Hai mille pensieri disordinati e ingarbugliati, ti sembra di dover ricordare troppe cose, non sai più da dove partire e non c’è un filo logico in quello che pensi.
In questo post vediamo una tecnica meravigliosa per mettere ordine dove regna il caos. Ecco l’indice:
- I pensieri ossessivi
- Cos’è il Brain Dump
- Cosa non è il Brain Dump
- A che cosa serve il Brain Dump
- Come si fa il Brain Dump
- Idee per un Brain Dump
- Che cosa fare dopo
Indice
I pensieri ossessivi
Quando non si riesce a fermare la mente, si consumano tantissime energie. La manifestazione più classica è quella di quando ti infili nel letto, sei stanca, ma continui a rigirarti tra le lenzuola senza prendere sonno. Sei sfinita, ma non ti addormenti. I pensieri si rincorrono e più cerchi di fermarli più si agitano.
È quella che viene chiamata “insonnia del Pancreas”, perché il Milza-Pancreas è l’organo responsabile della preoccupazione e del rimuginare costante (se, invece, ti svegli di notte, leggi questo post).
Se preoccupazione e rimuginio sono il tuo pane quotidiano, va da sé che devi risolvere il problema alla radice. La tecnica del Brain Dump è molto utile e ti può aiutare senza dubbio sul momento (con me succede sempre), ma per tornare in equilibrio in modo stabile hai bisogno di un lavoro più profondo.
Che cos’è il Brain Dump
Brain Dump è un’espressione inglese difficile da tradurre in modo letterale. In senso lato è uno scaricamento del cervello, cioè un togliere tutte le cose superflue, e metterle altrove, per fare spazio e ordine.
L’espressione è stata inventata da David Allen, autore di Detto, fatto! (o Getting things done) e l’idea è quella di svuotare la mente dal caos e riportare uno stato di quiete che, poi, permette di vivere la giornata in modo più ordinato.
Le emozioni non processate si incollano alla mente e occupano spazio.
Prima di raggiungere il livello di saturazione e, quindi, di diventare completamente improduttivi e bloccati, è meglio fare in modo che il Ki (l’energia) possa tornare a scorrere in modo da decongestionare la mente.
Il Brain Dump dà il meglio di sé quando:
- Non riesci a concentrarti su qualcosa su cui stai lavorando;
- Stai lavorando da ore ma non hai concluso quasi niente;
- Stai per iniziare un nuovo progetto;
- Stai per affrontare un cambiamento grande, come una nuova relazione, un trasloco o un nuovo lavoro;
- Hai perso qualcuno o qualcosa di importante.
Questo processo ti aiuterà a vivere senza carico mentale e senza stress: è estremamente liberatorio.
Che cosa non è il Brain Dump
Il Brain Dump non ha niente a che vedere con il classico “Caro diario”. La formula del diario, altrettanto valida, si fonda su presupposti diversi: richiede una certa linearità, richiede che le frasi e i concetti vengano scritti con un senso logico e magari anche temporale.
Il Brain Dump è più vicino a un flusso di coscienza.
In più non è un esercizio di stile. Non prevede un risultato, non c’è un modo giusto o sbagliato di farlo. Vuoi scrivere delle frasi lunghe e articolate? Vanno benissimo. Vuoi scrivere dei punti come se fosse una lista? Bene comunque. Vuoi scarabocchiare disegnini? Perfetti anche loro.
Non c’è una regola da rispettare, funziona quello che fa bene a te.

Non è nemmeno un esercizio di calligrafia: se la tua grafia è poco leggibile o poco ordinata, non importa. Se vuoi migliorarla, fallo al di fuori dei momenti da dedicare al Brain Dump, non creare un collegamento tra i due obiettivi perché altrimenti perdi tutta la spontaneità della tecnica.
A che cosa serve il Brain Dump
Io sono una che pensa tantissimo, la classica “overthinker”. Quando ho un problema o quando ho troppe cose da fare, vado in tilt. Amplifico preoccupazioni e pensieri e perdo di vista l’obiettività.
Oppure, semplicemente, ci sono giornate in cui non c’è verso di concentrarmi o di iniziare un progetto, e mattine di piena inconcludenza e, quindi, frustrazione.
Il Brain Dump è come prendere tutto quello che ho in testa e trasferirlo in un hard disk esterno, in modo che non mi occupi spazio e non mi consumi energie, ma comunque con la possibilità di recuperare le informazioni ormai riordinate e usarle in modo costruttivo.
Prendermi 10 minuti per “fare ordine” in quei momenti mi cambia la vita.
L’esercizio del Brain Dump serve per:
- Fare chiarezza su un problema specifico
- Mettere ordine nella mente in generale
- Affrontare un periodo di confusione
- Guardarsi dentro senza troppa complicazione
- Scoprire una nuova consapevolezza
- Elaborare le idee relative a un progetto
- Andare più a fondo nelle emozioni
- Semplificare
- Aumentare l’autostima
Come si fa il Brain Dump
Il Brain Dump si fa buttando giù tutti i pensieri su un pezzo di carta. Non sulle note delle smartphone, non su un file word, ma su un vero quaderno con una vera penna.
Scrivere sulla carta attiva più parti del cervello e coinvolge più sensi. Usare carta e penna invece di un computer ti permette di avere un contatto più intimo e immediato. L’atto di scrivere a mano è più intimo: non ci sono taglia e incolla, non ti viene da cancellare o modificare intere parti di ciò che scrivi, se vuoi cancellare qualcosa devi scarabocchiarci sopra, e anche questo fa parte della scrittura.
In pratica, scrivere su un foglio rende il Brain Dump più efficace.
Ecco le indicazioni generali:
- Fallo nello stesso posto e alla stessa ora se decidi di farlo diventare un’abitudine quotidiana (come le Morning Pages de La via dell’artista) per tenere a bada la tendenza a pensare troppo e per avere una direzione chiara .
- Ritagliati da 10 a 30 minuti di tempo, in base alle tue esigenze e al livello di “intasamento” mentale che senti.
- Prendi un quaderno o un foglio e inizia a scrivere: scrivi in fretta, non censurare le parole e le idee, non pensare a come metterle giù in modo comprensibile. Scrivi e basta, come ti viene.
- Non giudicare quello che scrivi. Non cadere nel pensare che sia banale, o troppo complicato, o stupido, o altro. Accettalo come qualcosa che, per quel giorno, fa parte di te.
Idee per un Brain Dump
Probabilmente non ti serve nessuno spunto, perché il Brain Dump si presta a mille varianti. Se però vuoi usarlo su base quotidiana, a volte può essere che ti manchino le idee.
Io lo uso spesso per migliorare la mia autostima, per sciogliere un nodo emotivo che mi porto dentro, o per capire perché sto rimandando qualcosa.
Ecco alcuni spunti:
- Cose che ho fatto bene ieri
- Cosa mi ha fatta sentire piena di speranza
- Cosa farò oggi per sentirmi viva
- Quali sono le cose su cui ho procrastinato? Perché sto rimandando?
- Cose che posso fare per tirarmi su di morale
- Cose che mi fanno sorridere
- Quali qualità ho che, invece, ammiro nelle altre persone?
Se è la tua prima volta, o se hai appena iniziato, può essere che quello che ti ritrovi sul foglio appaia più caotico di quanto ti sembrava quando era nella tua mente.
Per aggirare questo ostacolo, puoi provare a categorizzare. All’inizio io usavo queste categorie:
- Procrastinazione: tutto quello che sto rimandando, da quanto tempo, perché, cosa mi racconto. Distinguo le cose importanti da quelle superflue, e valuto se eliminarle del tutto.
- Paure e ansie: tutte le cose che mi creano preoccupazioni di qualsiasi genere. Parlare in diretta davanti a tante persone, una consulenza più impegnativa, una questione burocratica da risolvere,…
- Rabbia o frustrazione: cose, persone e situazioni che mi irritano, con anche un’ipotesi del perché mi infastidiscono così tanto.
- Persone tossiche: persone delle quali avverto l’energia negativa, che mi fanno sentire inadeguata, che mi agitano o che hanno una strana influenza su di me.
- Obiettivi non concretizzati: tutto quello che vorrei fare e che non faccio, dai buoni propositi di capodanno alle cose che mi vengono in mente quando corro e poi rimangono nel regno delle idee. Cerco di dare un ordine e un senso di priorità.
- Fonti di dolore: la parte più difficile. Qui ci sono i grandi capitoli dolorosi della mia vita, le cose che non ho ancora metabolizzato e che, a volte, non ho voglia di guardare in faccia.
Cosa fare dopo?
Il Brain Dump è utile per dissipare il caos mentale, ma non è LA soluzione. I problemi non si risolvono solo perché li abbiamo trasferiti su carta: semplicemente li vediamo sotto un’altra luce, con più chiarezza e lucidità. Si respira un’aria più leggera e si riescono a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Dopo aver trasferito tutte le ansie sul foglio, ecco cosa fare:
- Una lista di tutte le cose che davvero devi proprio fare;
- Aggiungere una deadline, se necessario;
- Riorganizzare i pensieri in modo armonico, esaminando ogni voce e valutando quali sono quelle che avevano solo bisogno di uscire dalla testa e quali, invece, bisogna rielaborare per renderle utilizzabili nella vita pratica;
- Predisporre un eventuale piano d’azione;
- Passare oltre e non pensarci più fino al Brain Dump successivo!
Cosa ne pensi? Questa tecnica può fare al caso tuo?